Sangue e Merda
Qualche giorno fa ho rivisto in tv un film del maestro intellettuale dei B-Movies per eccellenza, e devo dire che le sensazioni che ho ri-provato sono davvero pazzesche per la tipologia di scene montate e messe su pellicola.
Il procedimento, ugualmente intellettualistico, ha però una differenza non di poco conto: "l’amore estremo" da parte del regista per la materia da lui trattata (qualcuno lo ricorderà nelle sue ultime performance alla Biennale di Venezia).
Il film da me ri-visto è basato, fondamentalmente, sul principio della "Vendetta".
E' l’occasione per il regista di fare definitivamente i conti con i generi cinematografici da lui più amati, il cinema di arti marziali, il gangster movie (o yakuza movie) giapponese e il poliziottesco italiano.
Il suo quarto film è infatti un concentrato di omaggi e citazioni, reinventati con il suo stile fiammeggiante e con un amore ed una dedizione assoluta.
La teoria dei combattimenti non annoia e sbalordisce sempre perché il regista sa miscelare con la consueta arditezza immagini e musica con un’abilità vertiginosa.
Dimostra di conoscere non solo gli stilemi del cinema orientale ma anche la sua anima più profonda, come dimostra la seconda parte di questo primo episodio tutta ambientata in Giappone e sublimata dal lirico duello finale nel giardino innevato.
La parodia fondante del film è che in realtà «non esistono buoni e cattivi, ma solo cattivi».
La morale è:
Via della spiga - Hotel Cristallo di Cortina: 2 ore, 54 minuti e 27 secondi... Alboreto is nothing!
Il procedimento, ugualmente intellettualistico, ha però una differenza non di poco conto: "l’amore estremo" da parte del regista per la materia da lui trattata (qualcuno lo ricorderà nelle sue ultime performance alla Biennale di Venezia).
Il film da me ri-visto è basato, fondamentalmente, sul principio della "Vendetta".
E' l’occasione per il regista di fare definitivamente i conti con i generi cinematografici da lui più amati, il cinema di arti marziali, il gangster movie (o yakuza movie) giapponese e il poliziottesco italiano.
Il suo quarto film è infatti un concentrato di omaggi e citazioni, reinventati con il suo stile fiammeggiante e con un amore ed una dedizione assoluta.
La teoria dei combattimenti non annoia e sbalordisce sempre perché il regista sa miscelare con la consueta arditezza immagini e musica con un’abilità vertiginosa.
Dimostra di conoscere non solo gli stilemi del cinema orientale ma anche la sua anima più profonda, come dimostra la seconda parte di questo primo episodio tutta ambientata in Giappone e sublimata dal lirico duello finale nel giardino innevato.
La parodia fondante del film è che in realtà «non esistono buoni e cattivi, ma solo cattivi».
La morale è:
Via della spiga - Hotel Cristallo di Cortina: 2 ore, 54 minuti e 27 secondi... Alboreto is nothing!
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